La dichiarazione di voto di Nucara/Una tradizione di rigore finanziario Manovra, la fiducia del Pri Conversione in legge del decreto relativo alla manovra finanziaria, dichiarazione di Francesco Nucara, 28 luglio 2010. La manovra ha una dimensione di carattere internazionale. La cosiddetta economia sociale di mercato deve essere ridisegnata per favorire la crescita e lo sviluppo. Se i fenomeni non saranno governati, la risultante sarà un Paese più debole, con maggiori contraddizioni sociali ed un più forte squilibrio territoriale, soprattutto a danno del Mezzogiorno. Sarebbe il colmo che un partito come il Pri – da sempre custode del rigore finanziario – su questo terreno rompesse proprio con quell’Europa di cui siamo stati gli antesignani. Se anche la manovra fosse "sbagliata", come dice Bersani, senza indicare un’alternativa, noi, in omaggio alla nostra tradizione, dovremmo comunque essere a favore. Se questo non avviene è solo a causa di un sistema politico che, a distanza di anni, non è riuscito a superare la sindrome di un bipolarismo muscolare che fa male al Paese. Noi repubblicani continuiamo a privilegiare i contenuti rispetto ai problemi di schieramento. Il governo ha operato in una situazione di emergenza che poteva precipitare da un momento all’altro. Il Senato ha modificato in meglio il provvedimento originario. Forse si poteva fare di più. Ma questo significa che è maturato un credito a vantaggio di coloro su cui si riversa l’onere dell’aggiustamento finanziario. Per i motivi suddetti, no-nostante le inevitabili perplessità che pure ci sono, la Direzione nazionale del Partito repubblicano nella giornata di ieri ha dato mandato al gruppo parlamentare di votare a favore della conversione in legge del decreto relativo alla manovra. E siccome votiamo a favore, almeno sul piano personale, come segretario del Partito repubblicano voterò anche la fiducia su questo argomento. |